lunedì 20 luglio 2009

lo spariglio dell'agro romano

lo spariglio dell'agro romano
di GIUSEPPE PULLARA
09/07/09, CORRIERE DELLA SERA

Lo «spariglio» delle carte in tavola predispone nuove soluzioni al gioco, soprattutto nelle fasi finali. Il prevedibile viene scompaginato, si rimette tutto in discussione. Viene in mente questo passaggio del gioco pensando a ciò che sta accadendo con la vicenda dei vincoli sull’Agro romano.

Gli unici a mantenere ruolo, funzioni e posizioni tradizionali sono i costruttori che rivendicano il loro «diritto » a edificare. Ma un movimento trasversale attraversa istituzioni e forze politiche, collocando gli uni e gli altri in una dinamica con aspetti contraddittori.

Nel centrosinistra della Regione, il presidente Marrazzo e l’assessore all’Urbanistica Montino si schierano a favore del mattone, detta in parole povere. Il sindaco di centrodestra Alemanno difende il Piano regolatore di Veltroni, portatore delle «compensazioni» invocate per costruire. Anche Zingaretti, a capo della Provincia di centrosinistra, difende il Prg non dimenticando però le suggestioni ambientaliste. Il governo (il ministro Bondi, il sottosegretario Giro) si trova dalla parte della vincolistica, una scelta non proprio della destra anche se Rampelli (ex An) si definisce «il salvatore di Tormarancia».

La matassa è parecchio intrecciata ed ognuno dei protagonisti sembra vivere la storia dei vincoli come un ingombro inopportuno. Tanto che tutti sentono la necessità di riunirsi intorno a un tavolo per dare una soluzione al più presto a una vicenda che toglie chiarezza alle rispettive posizioni e crea imbarazzo. Il silenzio di certi partiti ne è la prova.

L'impressione è che una scelta culturale avanzata, quella dei vincoli a protezione di verde e ambiente, che fu assunta a suo tempo dalla sinistra (favorevole al costruire pubblico), arrivi questa volta in ritardo sul contesto politico ed istituzionale romano. Creando così come tutti i passi fuori-fase un certo scompiglio. Nessuno avrebbe mai pensato che oggi governo e Campidoglio possano trovarsi in contrasto, e perdipiù sul Prg veltroniano. Coniugare sviluppo e tutela del territorio è sempre stato difficile. Ora sembra esserlo di più perché gli uni si sono spostati, negli anni, nel campo degli altri. In un girotondo attorno ai costruttori.

Nessun commento: