sabato 9 maggio 2009

Appia Antica, ultimo sfregio due capannoni sulle antiche ville

Appia Antica, ultimo sfregio due capannoni sulle antiche ville
CARLO ALBERTO BUCCI
SABATO 9 MAGGIO 2009, LA REPUBBLICA, ROMA

In quel campo che copre qualche villa agricola romana dell´Appia antica, senza permesso non si potrebbe piantare nemmeno un albero ad alto fusto. Invece nel verde di Torricola, tra la strada di basole e il Fosso delle Cornacchiole, sono spuntati da un giorno all´altro due capannoni. Industriali. In acciaio. E completamente illegali.

La scoperta l´hanno fatta i funzionari della Soprintendenza archeologica e i vigili urbani dell´XI Municipio. Che ieri non sono nemmeno potuti entrare nell´area vincolata. Semplicemente perché non gli hanno aperto. «Non si può più tollerare questo scempio» denuncia Rita Paris, l´archeologa della Soprintendenza responsabile dell´area. «Nel parco dell´Appia dall´88 c´è un vincolo archeologico che vieta costruzioni anche di carattere provvisorio. Quante ne abbiamo visti di tendoni o di serre che poi sono diventati supermercati o ville in muratura». Il carattere agricolo delle tenute Torricola e San Cesareo va rispettato, mantenuto, rilanciato. Esiste un piano del parco e uno paesaggistico che devono solo essere integrati, quindi applicati. In attesa, l´abusivismo dilaga.

La denuncia degli ambientalisti: devastate le rive dell´Aniene

La denuncia degli ambientalisti: devastate le rive dell´Aniene
CECILIA GENTILE
SABATO 9 MAGGIO 2009, LA REPUBBLICA, ROMA

Desolazione
"Ponte Nomentano, lo scempio della vegetazione"

Cresta: "Sono arrivati con le ruspe e ora c´è solo terra al posto del verde fluviale, a due passi da piazza Sempione"

«Una devastazione». Non sa che altre parole usare Stefano Cresta, direttore dell´ente RomaNatura, vedendo la riva dell´Aniene, sotto l´antico ponte Nomentano, ridotta ad una pista di terra battuta. Solo terra al posto della vegetazione fluviale, in pieno parco della Valle dell´Aniene, a due passi da piazza Sempione. «Ora i germani e i martin pescatori non avranno più un posto dove fare la deposizione delle uova e la cova», protesta il direttore.
È bastato un attimo perché la situazione gli sfuggisse di mano. «Con l´Ardis, l´Agenzia regionale difesa del suolo - racconta - avevamo concordato come procedere agli interventi per la bonifica e la messa in sicurezza degli argini senza compromettere la vegetazione ripariale. Riunioni su riunioni, poi sono andati avanti da soli con le ruspe».
Legambiente Lazio ha inviato l´ennesimo esposto al Corpo Forestale dello Stato, all´assessore all´Ambiente De Lillo e al presidente del municipio IV, denunciando «l´abbattimento indiscriminato di alberature e vegetazione lungo il corso del fiume Aniene, all´altezza di Ponte Tazio» e chiedendo l´accertamento dei fatti. Stessa richiesta per verificare la correttezza degli abbattimenti di alberature storiche ad alto fusto dentro il perimetro dell´ospedale San Camillo, di fronte al padiglione Lanciani, e per accertare se tutti i platani che in questi giorni cadono sotto i colpi della motosega in via Nomentana siano davvero da tagliare.
Intanto, dopo la denuncia dei drastici abbattimenti a via Panama e in via Avezzana, sul Campidoglio arrivano le critiche del gruppo Pd. Massimiliano Valeriani propone di insignire il sindaco Alemanno del premio "Attila". «Alemanno ha deciso la tolleranza zero per gli alberi. Nel senso che vuole abbatterli tutti. Non li fa più curare e potare, come accade in qualunque città del mondo. No, Alemanno ha deciso di segarli tutti, forse perché costa di meno, magari perché il Comune non è più in grado di fare potature», dichiara il consigliere Pd che annuncia la convocazione negli uffici della commissione Trasparenza e Garanzia del direttore del X Dipartimento e del responsabile del Servizio Giardini. Il vicepresidente della commissione Ambiente Athos De Luca denuncia «la mancata contestuale ripiantumazione delle alberature, per garantire l´integrità del patrimonio arboreo della città. Come al solito la giunta Alemanno si muove con superficialità e senza un progetto complessivo». «I tagli delle alberature, dolorosi ma inevitabili, sono stati causati dall´incuria delle passate amministrazioni», ribatte Federico Guidi, Pdl.

martedì 5 maggio 2009

CALCIO AL COLOSSEO. Ma Alemanno insiste: "Nessun ok Con loro solo contatti informali"

CALCIO AL COLOSSEO. Ma Alemanno insiste: "Nessun ok Con loro solo contatti informali"
LAURA MARI
MARTEDÌ, 05 MAGGIO 2009 LA REPUBBLICA - Roma

Il sindaco ha presentato ieri il concerto di Bocelli per L´Aquila nell´anfiteatro

Il tenore si esibirà il 25 maggio dentro il monumento davanti a 350 persone. Lo spot con la Bellucci

«Non ho mai dato l´autorizzazione per i campetti di calcio al Colosseo, né ho mai visto quel progetto. Ci sono state solo telefonate informali tra l´ex capo di Gabinetto e la Uefa, niente di più» così il sindaco Gianni Alemanno interviene sul progetto di allestimento, dal 23 al 27 maggio, di due campi di calcio, stand, gabinetti e tribune, tra il Colosseo e l´Arco di Costantino in occasione della finale di Champion´s League.

Ma varie riunioni ci sono state tra il suo staff e la soprintendenza per i Beni Archeologici per discutere dell´autorizzazione del villaggio Champions della Uefa.

L´ultima riunione è stata a marzo, prima che l´ufficio di Gabinetto del sindaco, il 19 dello stesso mese, trasmettesse la richiesta della Ficg per l´autorizzazione all´utilizzo dell´area sottoposto a vincolo archeologico e paesaggistico.

«Il Colosseo non è un museo, ma deve essere utilizzato solo per eventi di eccellenza» ha proseguito il sindaco annunciando quindi che il 25 maggio all´interno dell´anfiteatro Flavio si terrà, davanti a un pubblico di 350 persone, il concerto di Andrea Bocelli, organizzato per raccogliere fondi per l´Abruzzo.

Sempre il tenore (che ha annunciato la sua disponibilità ad esibirsi «anche in occasione della finale della Champion´s League») sarà il protagonista, con Monica Bellucci, di uno spot su Roma diretto gratuitamente dal regista Franco Zeffirelli e commissionato dal Comune per promuovere l´immagine della Capitale nel mondo.

«Roma è un brand che deve essere promosso - ha detto il vicesindaco Mauro Cutrufo - e il Promo sarà un vero e proprio cortometraggio che invieremo alle ambasciate italiane e che presenteremo a settembre a Tokyo». Curioso, però, che per promuovere l´immagine di Roma e le sue eccellenze (artistiche, oltre che monumentali) siano stati scelti tre personaggi di rilevanza internazionale, ma non romani (Franco Zeffirelli e Andrea Bocelli sono toscani, mentre Monica Bellucci è nata in Umbria).

Il cortometraggio intreccerà gli scenari della Roma monumentale e prenderà come spunto la Tosca di Puccini: Monica Bellucci sarà Tosca, mentre Andrea Bocelli, diventerà Mario.

«Con questo Promo riscoprirò Roma nei suoi angoli più segreti - ha detto Zeffirelli - è una città che amo al punto da dimenticarne i difetti, anche se nella Capitale ce ne sono tanti». Quindi, rivolto ad Alemanno: «I difettucci ci sono, spero tu riesca a metterli a posto con le buone o con le cattive».

sabato 2 maggio 2009

Via del sale e ville romane per il futuro del turismo

Via del sale e ville romane per il futuro del turismo
Carlotta De Leo
Corriere della Sera (Roma) 30/04/2009

Setacciare il territorio per selezionare migliori progetti culturali. Con un'affollata riunione pubbli­ca, ieri la Regione Lazio ha aperto la caccia agli in­terventi di valorizzazione e promozione che, nei prossimi sette anni, riguarderanno i cinque «at­trattori culturali»: le ville romane di Tivoli, il Parco archeologico di Vulci (Viterbo), le Mura poligonali nel Frusinate, l´Abbazia di Fossanova (Latina), le vie del Sale nella Sabina.

Per ripartire i 35 milioni del Fondo europeo per lo sviluppo regionale, sono in programma altre cinque audizioni pubbliche. «Eviteremo i bandi di gara - spiega Giulia Rodano, assessore regionale alla Cultura - perchè vogliamo una procedura con­divisa con enti locali e aziende private. Entro l’esta­te emergeranno progetti precisi, valutati in base al­la capacità di aggregare più comuni e imprese, di sfruttare le nuove tecnologie e di creare sinergie. I fondi europei rappresentano l'opportunità per tra­sformare i beni del Lazio in infrastrutture culturali capaci di offrire, in un periodo di crisi, competiti­và e occupazione a tutto il sistema».

La durata dei vari progetti dipenderà dagli inter­venti previsti. In alcuni casi, infatti, sarà necessa­rio anche il restauro del bene artistico. «Cerchere­mo di coinvolgere i privati - aggiunge la Rodano ­utilizzando il project financing. Si tratta di una sfi­da lanciata al mondo delle piccole e medie impre­se: deve essere chiaro che valorizzando il territorio si rilancia l'economia». Ne è convinto anche l’as­sessore Claudio Mancini, assessore regionale al tu­rismo: «La crisi scoraggia i viaggi intercontinenta­li. Dobbiamo puntare sul turismo nazionale ed eu­ropeo con un'offerta basata sulla cultura. Solo così riusciremo a estendere su tutto il Lazio la forza at­trattiva di Roma».

Ecco i tesori invisibili dei depositi museali

Ecco i tesori invisibili dei depositi museali
IL TEMPO 01/05/2009

A Castel S. Angelo l'arte uscita dalle cantine e quella ritrovata dalle forze dell'ordine

La Flagellazione di Cristo deturpata

La tela scrostata, i colori, stesi dal Cavalier d'Arpino, svaniti. Il dipinto è stato recuperato dai carabinieri della Tutela del patrimonio culturale nel 2008. Una banda di ladri l'aveva sottratto nel 2004 insieme a una Madonna con Bambino dal Complesso di Santo Spirito in Sassia a Roma. I due capolavori, tornati alla luce grazie all'opera delle forze dell'ordine, sono nel catalogo della mostra allestita nelle Sale Paoline di Castel S. Angelo. Quest'anno la rassegna, organizzata dal Centro europeo del Turismo, è andata oltre. Non solo l'«arte ritrovata» e sottratta ai predatori ma anche «l'arte invisibile», quella che giace dimenticata nei depositi dei musei italiani. Un patrimonio artistico sommerso che difficilmente vede la luce e di cui il pubblico può fruire. «Basti considerare che nella sola Regione Lazio sono visibili quasi 4 milioni di reperti e opere artistiche a fronte però di oltre 7 milioni di pezzi che censiti e catalogati conservati nei depositi - ammette il sottosegretario Francesco Giro - È un vasto materiale che i funzionari delle nostre soprintendenze e gli studiosi del mondo accademico possono senz'altro studiare sotto il profilo culturale, ma che comunque resta invisibile ai cittadini». Così fino al 29 luglio ritornano alla luce e alla meraviglia di visitatori un'inedita scultura lignea Sant'Anna Metterza di scuola tedesca rimasta custodita fino ad oggi nei depositi del Museo di Palazzo Venezia. Sempre da un deposito ma questa volta della Camera dei deputati il «Ritratto di giovane» firmato da Pietro Liberi. Opere concesse dai musei di Capodimonte, da Palazzo Pitti, dal Museo Pigorini, dalla Pinacoteca di Brera. Un viaggio tra l'arte ignota che si alterna con quella depredata spesso proprio nei depositi sempre poco protetti e oggi recuperata. I bronzi di Ercolano del I° secolo dopo Cristo. I Crateri a figure rosse rubati dal Museo archeologico di Cerveteri e recuperati dalle Fiamme Gialle. Meraviglioso nel suo tratto, seminascosto in una nicchia appare, l'olio su tela di Rubens che esalta il candore delle Tre Grazie nella loro pudica nudità. «Tesori invisibili» vuole essere lo stimolo per trovare nuove scenografie alle tante opere esposte solo negli scantinati dei musei e delle sovrintendenze. È il sottosegretario Giro che avanza una proposta. Quella «di far circolare le opere d'arte cercando di individuare in Italia nuove superfici espositive nei musei, ma non solo, coinvolgendo anche centri e istituti culturali nazionali interessati a raccogliere le opere garantendone condizioni di sicurezza e tutela. Un altro obbiettivo praticabile è quello di mostrare le opere all'estero utilizzando come luoghi espositivi le Ambasciate italiane all'estero, gli Istituti di Cultura e i musei internazionali».