lunedì 20 luglio 2009

Agro romano, quattro nuovi vincoli. La tutela estesa anche ad aree di Roma nord e lungo l’Aurelia

Agro romano, quattro nuovi vincoli. La tutela estesa anche ad aree di Roma nord e lungo l’Aurelia
LILLI GARRONE
07 luglio 2009, CORRIERE DELLA SERA

Sovrintendenza Ancora un provvedimento. Montino: «Così salta il Prg». Ad agosto Marchetti lascia


Sono altre quattro le aree del piano regolatore sotto osservazione della sovrintendenza per il vincolo di tutela: sono nella zona di Roma nord e lungo l’Aurelia.

E sarà su queste aree che verterà la trattativa, «preventiva », nel tavolo a tre - Campidoglio, ministero dei Beni culturali, Regione - in programma in settimana: un incontro, per ora, tecnico.

«Così salta il piano regolatore - afferma il vicepresidente della Regione Esterino Montino - Dal ministero un atto di prepotenza istituzionale ».

L’assessore capitolino all’Urbanistica Marco Corsini è combattivo: «Difendiamo il Prg perché ad esso sono legate le prospettive di sviluppo della città». Ma «l’idea è quella di salvaguardare il più possibile l’Agro romano», afferma il direttore regionale del Lazio dei Beni culturali Luciano Marchetti che, però, ad agosto lascia e resta vicecommissario per il terremoto abruzzese.


4 nuovi vincoli sull’edilizia «Il Comune non li accolse»

Marchetti: «La Sovrintendenza mosse obiezioni al Prg nel 2003 ma il Campidoglio disse di non averle ricevute, tutto inizia così»



Sono altre quattro le aree del piano regolatore sotto osservazione da parte della sovrintendenza per il vincolo di tutela: sono nella zona di Roma nord e lungo l’Aurelia. E sarà su queste quattro aree che verterà la trattativa, in un certo senso «preventiva», nel tavolo a tre - Campidoglio, ministero dei Beni culturali, Regione - in programma in settimana: sarà un tavolo soprattutto tecnico, perché in questa prima fase saranno gli esperti a sedersi e a discutere.

«L’idea è quella di salvaguardare il più possibile l’Agro romano - afferma il direttore regionale del Lazio Luciano Marchetti - ma è una storia che arriva da lontano e che risale a prima del mio arrivo nel 2003: la sovrintendenza fece una serie di osservazioni al piano regolatore, che non sono state accolte perché ci sarebbe stato un disguido nelle comunicazioni. Ovvero - spiega - la sovrintendenza dice di averle mandate e il Campidoglio di non averle ricevute. Quindi la procedura è andata avanti: la legge del resto su questo è precisa, bisogna coopianificare».

Ma Luciano Marchetti non seguirà fino in fondo la vicenda: «Dal primo di agosto lascio il Lazio - racconta - resto solo vicecommissario per il terremoto in Abruzzo», si occuperà della ricostruzione de L’Aquila.

L’avvio del procedimento di tutela, intanto, è ufficialmente iniziato per la zona Laurentina-Ardeatina: 5.400 ettari di agro romano che erano nel piano paesistico e che sono state trasformate in edificabili dal piano regolatore a un milione di metri cubi di edilizia residenziale e popolare.

Per quest’area venerdì prossimo ci sarà la pubblicazione dell’avvio della procedura del vincolo: tre mesi di affissione, 30 giorni per le osservazioni da parte del Campidoglio o dei privati, dopo di che altri 90 giorni sono concessi al ministero per per valutare le osservazioni. Un lungo iter che porterà al vincolo finale, ma che fin da venerdì prossimo farà scattare per quella zona le misure di salvaguardia. Sarà quindi, questa, una partita difficile da giocare al tavolo tecnico visto l’avvio ormai ufficiale, anche se il Campidoglio intende condurla, mentre sarà tutta da giocare quella sulle altre quattro aree: «C’è un principio di leale collaborazione ormai codificato che impone sia tenuto adeguato conto della posizione del Comune sin dall’inizio dell’istruttoria sui vincoli - spiega l’assessore capitolino all’Urbanistica Marco Corsini - . Per questo noi ci stiamo battendo. Difendiamo il piano regolatore perché ad esso sono legate le prospettive di sviluppo della città».

Nella vicenda è coinvolta la Regione, che sta esaminando le 11 mila osservazioni sul «Piano paesaggistico regionale », che è stato adottato: un centinaio di tecnici le stanno esaminando, a ottobre le controdeduzioni. Altre quattro aree? «Così rischia di saltare il Piano regolatore - afferma il vicepresidente della Giunta regionale Esterino Montino Dal ministero un atto di prepotenza istituzionale».

Il timore di nuovi vincoli era già stato espresso dal presidente dell’Acer Eugenio Batelli, allarmato dalle «voci di altri cinque vincoli che la Sovrintendenza starebbe pensando di istituire», con il rischio di «paralisi per un settore che a Roma rappresenta il 25 per cento del Pil». E il sindaco Gianni Alemanno aveva ricordato dopo l’incontro sulla questione con il ministro dei Beni culturali Sandro Bondi le «120 osservazioni elaborate quando era a capo del dicastero Francesco Rutelli del tutto ignorate dal Comune e dalla Regione, che riguardano tutto il territorio». Aggiungendo: «È importante prevenire situazioni analoghe».

Ma non sono i vincoli le uniche turbative che incombono sul Prg di Roma: oggi, infatti, il Consiglio di Stato dovrebbe pronunciarsi nel merito sul ricorso della società «Boadicea Property Services », che aveva contestato un vincolo di inedificabilità apposto su un’area di via Fontanile Arenato. Il Tar in un primo momento aveva dato ragione al ricorrente, e annullato il piano regolatore. Sentenza ribaltata con la sospensiva già concessa dal Consiglio di Stato il 7 aprile: almeno su quest’area oggi una parola finale.

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