mercoledì 5 gennaio 2011

Palazzo Farnese: Roma ritrova la sua meraviglia

Palazzo Farnese: Roma ritrova la sua meraviglia
LAURETTA COLONNELLI
Martedì 14 Dicembre, 2010 CORRIERE DELLA SERA - NAZIONALE

R iapre i propri saloni, il 17 dicembre, quello che tra Settecento e Ottocento veniva incluso dai romani tra le quattro meraviglie della città: Palazzo Farnese, detto il «dado» per la sua forma quadrata. Veniva associato, per fasto e notorietà, al «cembalo di Borghese» , alla «scala di Caetani» a Palazzo Ruspoli e al portone di Carbognani a Palazzo Sciarra Colonna. Così narra Giuseppe Antonio Guattani nel suo libro Roma descritta ed illustrata, edito nel 1805. E su Palazzo Farnese aggiunge: «Colossale, imponente, magnifico, decorato da nobil piazza, e fontane con conche di granito» . Una meraviglia da sempre inaccessibile, tranne che a pontefici, cardinali, re, ambasciatori e artisti che nell’arco di cinque secoli hanno vissuto e si sono incontrati nel suo labirinto di sale e saloni. Fin dal 1513, quando Alessandro Farnese (futuro Paolo III) commissionò ad Antonio da Sangallo il Giovane il progetto che fu in seguito sviluppato da Michelangelo, poi dal Vignola e infine da Guglielmo della Porta, che lo completò nel 1589. Dal 1874 è sede definitiva dell’ambasciata francese, e proprio l’ambasciatore Jean-Marc de la Sablière ha avuto l’idea di aprirlo per la prima volta al pubblico (fino al 27 aprile su prenotazione telefonando allo 06.32.810). Per l’occasione ha fatto rientrare, dopo secoli di allontanamento da Roma, i capol
avori appartenuti alla leggendaria collezione Farnese: circa duecento tra dipinti, statue, objets d’art, gemme, arazzi, libri rari. La mostra, curata da Francesco Buranelli e Roberto Cecchi, si snoda in un percorso già di per sé avvincente, che dal pianterreno invade tutto il piano nobile, con la superba sala dei «Fasti farnesiani» affrescata da Francesco Salviati e Taddeo Zuccari, il camerino dell’Ercole e la celeberrima Galleria dei Carracci, considerata il caposaldo artistico della pittura romana a cavallo tra XVI e XVII secolo. Sono state ricomposte le storiche sale degli Imperatori e dei Filosofi, sono tornati dal museo archeologico di Napoli la famosa statua ellenistica di Atlante e quelle dei Daci prigionieri. Tra gli arredi più importanti si può ammirare lo «studiolo» del Museo di Ècouen, rarissimo mobile rinascimentale appositamente realizzato da maestranze romane per conservare la collezione di monete dei Farnese. Gli arazzi provenienti dal Quirinale e dal castello di Chambord hanno ripreso il loro posto nei saloni del piano nobile per i quali erano stati concepiti. Nella Galleria nord-est è stata riallestita la ricchissima quadreria con opere di Tiziano, El Greco, Annibale Carracci, Sebastiano del Piombo

lunedì 3 gennaio 2011

Accese le luci ai Fori imperiali Presto partiranno le visite notturne

Accese le luci ai Fori imperiali Presto partiranno le visite notturne
VENERDÌ, 31 DICEMBRE 2010 LA REPUBBLICA - Roma

Rifugiati somali, appello a Napolitano "Perché l´Italia è così avara con loro?"

Amministratori e sovrintendenti per la "prima" ieri sera del nuovo sistema di illuminazione del Foro romano. Le luci, 40 proiettori per un totale di nove postazioni, resteranno accese permanentemente da mezz´ora dopo il tramonto alle due di notte. La spesa è stata di 100mila euro. A margine dell´inaugurazione, la sovrintendente Maria Moretti non ha escluso la possibilità di organizzare in tempi rapidi visite notturne nell´area archeologica.
"Alleanza per l´Italia" costituisce i suoi gruppi alla Regione Lazio e al Comune di Roma. Alla Pisana il gruppo verrà guidato da Mario Mei, eletto con 15mila preferenze nelle scorse elezioni. In Campidoglio, invece, cambia la denominazione del gruppo formato da Francesco Rutelli che, d´ora in poi, si chiamerà "Alleanza per l´Italia - Moderati con Rutelli" e avrà come capogruppo Salvatore Vigna. «Alla Regione saremo saldamente all´opposizione - spiega Mei - un´opposizione responsabile».
Luigi Manconi, presidente dell´associazione "A buon diritto", si è rivolto al capo dello Stato, Napolitano. Una lettera aperta al presidente della Repubblica, nella quale Manconi racconta siano stati abbandonati a loro stessi i 150 profughi somali che vivono nell´ex ambasciata di via dei Villini. Un appello affinché l´Italia non sia così avara, come sta facendo con i rifugiati: 1500 solo nella Capitale, 900 in tutta Italia. Persone «che riconosciuti come perseguitati nel proprio paese di origine e meritevoli di tutela».