sabato 27 febbraio 2010

VISITA GUIDATA MOSTRA: " PIRANESI, REMBRANDT DELLE ROVINE"

VISITA GUIDATA MOSTRA: " PIRANESI, REMBRANDT DELLE ROVINE"

Data: domenica 28 febbraio 2010
Ora: 16.00 - 18.00
Luogo: La Casa di Goethe
Indirizzo: Via del Corso 18
Città/Paese: Rome, Italy

OMENICA 28 FEBBRAIO ore 16.00

" PIRANESI, REMBRANDT DELLE ROVINE"
La Casa di Goethe. Via del Corso 18.

Un viaggio indietro nel tempo. Visiteremo gli angoli di una Roma sparita, anche se riconoscibile nelle sue storiche strade. In mostra oltre 35 acqueforti del celebre incisore Giovanni Battista Piranesi, maestro del '700 italiano. Il museo espone per la prima volta la sua opera monumentale, le Vedute di Roma. Tavole di straordinaria bellezza, tra le primissime tirate dal grande autore veneto. Con il suo linguaggio artistico audace, Piranesi aveva raffigurato i monumenti antichi e classici della Città Eterna in una serie numerata. Con tratto drammatico, il "Rembrandt delle rovine" delinea la sua Roma con tale passione da farne rivivere lo storico passato: scorci da vicino, tagli diagonali, ombre pronunciate, cieli mossi delineano il profilo di Piazza del Popolo, il Colosseo, la Piramide, Piazza Navona e tante altre. Genio universale, Piranesi lavorava anche come scenografo, architetto, scultore, collezionista ed archeologo.

Costo: Euro 15 ( ingresso, guida e cuffie)

Riduzioni: Euro 13 - cittadini inferiori anni 18 e superiori 65, studenti, membri ACI, ATAC, BIBLIOCARD, CARTA PER DUE, CTS, INTERCLUB, METROPOLIS, TOURING CLUB ITALIANO, UNICREDIT CARD - RE-PLAY, UPTER, GOCARD, ROMAINSIEME, SELECARD, UNICRALBOX, POINT CLUB.

Appuntamento davanti l'ingresso del museo.
Prenotazione obbligatoria.

su Facebook l'evento al seguente link
http://www.facebook.com/event.php?eid=332489470063

martedì 9 febbraio 2010

Marmi, statue e lusso come l´arte ellenica conquistò i romani

Marmi, statue e lusso come l´arte ellenica conquistò i romani
FRANCESCA GIULIANI
MARTEDÌ, 09 FEBBRAIO 2010 LA REPUBBLICA - Roma

Ai Musei Capitolini dal 4 marzo una grande mostra archeologica a cura di La Rocca e Parisi Presicce

Quando l´arte esprimeva prestigio e significava l´appartenenza ad una élite che maneggiava davvero il potere: così era nei tempi in cui Roma si avviava al culmine della sua espansione e - nella definizione dell´identità, dei confini e delle culture - cercava i punti di riferimento più sicuri. Ciò che per l´Impero romano ha voluto dire, naturalmente, la Grecia in una trasmissione di saperi e conoscenze, in un incontro che ha trasformato l´Occidente e che costituisce tema storico e storico-artistico di quelli cruciali, che ora si vuole approfondito in un´impresa espositiva a cura di Eugenio La Rocca e Claudio Parisi Presicce, distesa lungo cinque anni, con una mostra all´anno sotto il titolo generale "I giorni di Roma".
La prima "puntata" "L´Età della Conquista - Il fascino dell´arte greca a Roma" è in allestimento, sotto la direzione di Luca Ronconi e Margherita Palli, per inaugurare il 4 marzo ai Musei Capitolini, ed è l´inizio di un viaggio nell´evoluzione del concetto e delle forme di arte classica dalla Roma della fine del III secolo a. C. fino alla decadenza dell´Impero. L´esposizione prende le mosse dalla seconda guerra punica, quando Roma era una città senza marmo, in cui i templi erano di terracotta e legno, e non esisteva un piano di sviluppo architettonico che le conferisse l´imponenza di capitali come Alessandria d´Egitto, Antiochia in Siria o come Pergamo in Asia Minore. È questa idea di città che i romani, ingegnosissimi nel copiare e riadattare alle proprie necessità - in questo, straordinari conquistatori - importano dalla Grecia. Spiega La Rocca: «Sarà solo con Augusto che la città di terracotta divenne una città di marmo, come l´imperatore stesso ebbe a dichiarare in punto di morte».
Un processo avviato con l´arrivo delle prime opere d´arte greche dopo le campagne militari con i bottini di guerra. Allora, una rapida ellenizzazione mutò la struttura stessa degli edifici, come accadde per esempio per i templi dell´Area sacra di largo Argentina mentre, al seguito dei condottieri vincitori, la città si riempiva di un gran numero di artigiani, architetti, precettori, artisti. Arrivarono anche, applicate a magnifiche statue, perle e pietre preziose mai viste prima. E cominciarono a diffondersi iscrizioni greche sugli edifici pubblici (al Circo Massimo) così come sui basamenti delle statue dei generali.
È tutto un mondo di fascinazione greca che spazia dall´ambito religioso (prima sezione in mostra) in cui sono presentati frontoni e statue di divinità come quello di San Gregorio dei Capitolini o le statue di terracotta del British Museum fino ai monumenti onorari. La seduzione ellenica condiziona persino la vita quotidiana dei romani, dagli arredi domestici alle decorazioni e persino i costumi funerari (ultime due sezioni in mostra). La chiusura, il 5 settembre. A seguire, "Il volto dei potenti - Il ritratto romano tra Repubblica e Impero" (2011); "Costruire un impero - L´Architettura come rappresentazione del potere" (2012); "L´età dell´Equilibrio - Fra Traiano e Adriano" (2013); "L´età dell´angoscia - tra Marco Aurelio e Diocleziano" (2014).