martedì 7 aprile 2009

Sei mesi per riportare il Pincio all’antico

Sei mesi per riportare il Pincio all’antico
di LILLI GARRONE
07 aprile 2008, corriere della sera - ROMA

Dopo l’estate si prevede la copertura totale dell’area aperta per il parking

Il Pincio, com’era. Con la sua terrazza, i busti, gli alberi e la ghiaia. Fra po­chi mesi, subito dopo l’estate, i romani lo rive­dranno così, secondo il di­segno iniziale del Valadier e quello dei giardini perfe­zionati poi da un altro grande paesaggista france­se, Francesco Vachez. I la­vori di risistemazione per riportarlo alla situazione prima degli scavi archeolo­gici per costruire l’ormai dimenticato maxiparcheg­gio sono iniziati ieri e si concluderanno fra 6 mesi, con la copertura totale del­l’area e il ritorno alla vec­chia configurazione.

«Entro pochi mesi i cittadini romani potranno tornare a godere di uno dei luoghi più belli della città», è la promessa dell’assessore alla Cultura Umberto Croppi. «Gli studi preliminari - ha aggiunto l’assessore - e le indicazioni progettuali assicurano che i lavori verranno fatti con totale garanzia per gli aspetti statici e nel rispetto delle preesistenze archeologiche». E ieri mattina, con visione dall’interno dell’attuale cantiere, l’assessore all’Urbanistica Marco Corsini ha precisato: «L’area interessata dai lavori è divisa in due zone: la prima, non interessata da reperti, sarà ricoperta e recuperata entro un mese. La seconda - ha aggiunto - quella con i resti romani, entro sei mesi con la realizzazione di una soletta in cemento armato».

«Si tratta - ha specificato il sovrintendente capitolino Umberto Broccoli - di una scatola di metallo e cemento armato che ricoprirà i reperti mettendoli in sicurezza e rendendoli visitabili dagli archeologi e dagli studiosi. I ruderi venuti alla luce sono resti di una villa romana del primo Impero, per l’esattezza le terme della vecchia casa, che vanno in profondità per nove metri». E volgendo lo sguardo alle palme perfettamente conservate in mezzo agli scavi il sovrintendente aggiunge: «Si ritornerà alla sistemazione ottocentesca, con le palme preesistenti nel loro spazio originario, e sarà ripiantata la palma mancante».

I lavori costeranno complessivamente 7 milioni, di cui 2 milioni e mezzo per la copertura e ripavimentazione e il resto «per la presa in carico dell’opera ha spiegato Marco Corsini - che prima era sotto la responsabilità, anche finanziaria, dell'Atac». Ed è l’assessore all’Urbanistica a rivolgere anche un ringraziamento all’impresa che «ha dimostrato molta sensibilità - ha detto - La nostra sofferenza nel prendere le decisioni è stata la loro sofferenza senza mai entrare in polemica». Il delegato al centro storico nel ricordare che l’idea di pedonalizzare il Tridente non è stata abbandonata, ha promesso il ritorno di tutte le fontane. «Finalmente si chiude una pagina - ha concluso Broccoli- il fine ul­timo è ridare il Pincio ai romani».

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