Archeologia a tre dimensioni per entrare in casa di Cesare
STEFANO MILIANI
l'Unità 06/01/2009
ROMA Le rovine romane rinascono nella terza dimensione. Attraverso viaggi visivi e virtuali che vogliono riportarci indietro nel tempo, che forse sono anche immersioni nella psiche e nei suoi sotterranei, non solo nella storia. In bilico tra videogioco e divulgazione scientifica.
Nei sotterranei del rinascimentale Palazzo Valentini, sede della Provincia capitolina, tra i ruderi in mattoni e malta vediamo apparire nel foro romano cittadini in toga bianca, mercanti, soldati e schiavi, passeggiamo al riparo dalle intemperie nel peristilio (il cortile interno con portici colonnati) di una sontuosa domus, sbirciamo tra i papiri, si sale al primo piano tra pareti color cadmio e voci di bambini, su un tramonto rosso fuoco svetta tra i tetti la Colonna traiana, simbolo sopravvissuto a un potere diventato polvere. Qui dove giacciono i resti di due domus rivive la Roma del IV secolo dopo Cristo, fra portici, strade, teatri, mosaici, colonne ricostruiti virtualmente. Con ingresso gratuito su prenotazione (tel. 06 32810, ore 9-18, lunedì-venerdì) fino al 18 gennaio ci accompagna nelle volte oscure la voce rassicurante di Piero Angela, ricordando che in quella ricca domus, forse di un senatore, uomini e donne hanno sofferto, gioito, amato come noi oggi soffriamo, amiamo e ci barcameniamo giorno per giorno. E una ricostruzione efficace, molto umana, viziata soltanto da una colonna sonora troppo enfatica, esempio della virtualità che viene applicata sempre più spesso ai luoghi dell`archeologia.
Per completare agli occhi quanto viene dedotto o spiegato a parole.
L`archeologia virtuale che simula a tre dimensioni anfiteatri, terme, la vita quotidiana degli antichi, che ricompone visivamente i tasselli mancanti di una rovina, di un muro sbrecciato, di un mosaico, seppur in modo sparso e scoordinato sta prendendo piede. A luglio scorso, non lontano dagli scavi veri e propri, Ercolano ha visto aprire il Mav, il Museo d`archeologia virtuale. Qui un intero sotterraneo di una ex scuola ricostruisce (emettendo perfino presunti profumi da annusare),i giorni della città distrutta insieme a Pompei- dall`eruzione del Vesuvìo del 79 d. C. Tra quelle stanze buie risorgono magnifi ci colonnati, i tetti rossi, gli edifici affacciati sul mare, la vivacità del porto, i suoi pescatori, si ascolta il parlottare dei venditori Mingo una via lastricata, si sbirciano in un luogo vietato ai minori, il lupanare, disinibite pratiche amorose. Finora hanno staccato il biglietto per vivere questa esperienza circa 33mila persone.
Qualcosa di meno fisico, meno carnale, forse più freddo, più volutamente improntato sull`urbanistica, avviene ori line. SuGoogle Eartlr. Dove possiamo volteggiare via video sulla Roma del 320 dopo Cristo, sul Palatino che invece di edifici spezzati in mattoni sfodera edifici immacolati, possiamo volare sull`efficiente acquedotto, aggirarci tra le volte e le absidi della Basilica di Massenzio, tra í condominii attorno al Circo Massimo. Turisti nel passato attraverso il modello a 3D Rome Reborn, è la prima tappa del progetto internazionale che, sulla base di un famoso plastico degli anni 30 conservato all'Eur, vuole mostrare lo sviluppo dai primi insedìamenti intorno al mille avanti Cristo fino al 550 della nostra era. E un progetto molto vasto, come tutti gli interventi in questo campo è collettivo, frutto di più istituti, e lo coordina Bernard Fischer, docente dell`università della Virginia e membro del cda dell`American lnstitut for Roman Culture. Lo differenzia dalle situazioni precedenti una scelta. «gli esseri umani, animali e oggetti in movimento sono stati omessi per una totale carenza di prove evidenti».
Quali che siano le scelte, la materia tira. Almeno le amministrazioni pubbliche locali. Il Comune di Roma ha fatto realizzare al Politecnico di Milano un modello a 31) della Villa delle vilmacce nel parco degli acquedotti e vuole ricreare l`antica città in un museo. Poco tempo fa la Borsa sul turismo archeologico nel Mediterraneo tenuta a Paestum ha selezionato 12 progetti di archeologia virtuale, possibilmente interattivi, spaziando tra un Museo sulla via Flaminia antica e la Valle dei Templi com`era 700 anni prima dì Cristo. Il sogno è vedere come e dove vivevano gli antenati, la loro quotidianità, nel pubblico e nel privato. La tecnologia, sviluppata grazie ai videogiochi.
STEFANO MILIANI
l'Unità 06/01/2009
ROMA Le rovine romane rinascono nella terza dimensione. Attraverso viaggi visivi e virtuali che vogliono riportarci indietro nel tempo, che forse sono anche immersioni nella psiche e nei suoi sotterranei, non solo nella storia. In bilico tra videogioco e divulgazione scientifica.
Nei sotterranei del rinascimentale Palazzo Valentini, sede della Provincia capitolina, tra i ruderi in mattoni e malta vediamo apparire nel foro romano cittadini in toga bianca, mercanti, soldati e schiavi, passeggiamo al riparo dalle intemperie nel peristilio (il cortile interno con portici colonnati) di una sontuosa domus, sbirciamo tra i papiri, si sale al primo piano tra pareti color cadmio e voci di bambini, su un tramonto rosso fuoco svetta tra i tetti la Colonna traiana, simbolo sopravvissuto a un potere diventato polvere. Qui dove giacciono i resti di due domus rivive la Roma del IV secolo dopo Cristo, fra portici, strade, teatri, mosaici, colonne ricostruiti virtualmente. Con ingresso gratuito su prenotazione (tel. 06 32810, ore 9-18, lunedì-venerdì) fino al 18 gennaio ci accompagna nelle volte oscure la voce rassicurante di Piero Angela, ricordando che in quella ricca domus, forse di un senatore, uomini e donne hanno sofferto, gioito, amato come noi oggi soffriamo, amiamo e ci barcameniamo giorno per giorno. E una ricostruzione efficace, molto umana, viziata soltanto da una colonna sonora troppo enfatica, esempio della virtualità che viene applicata sempre più spesso ai luoghi dell`archeologia.
Per completare agli occhi quanto viene dedotto o spiegato a parole.
L`archeologia virtuale che simula a tre dimensioni anfiteatri, terme, la vita quotidiana degli antichi, che ricompone visivamente i tasselli mancanti di una rovina, di un muro sbrecciato, di un mosaico, seppur in modo sparso e scoordinato sta prendendo piede. A luglio scorso, non lontano dagli scavi veri e propri, Ercolano ha visto aprire il Mav, il Museo d`archeologia virtuale. Qui un intero sotterraneo di una ex scuola ricostruisce (emettendo perfino presunti profumi da annusare),i giorni della città distrutta insieme a Pompei- dall`eruzione del Vesuvìo del 79 d. C. Tra quelle stanze buie risorgono magnifi ci colonnati, i tetti rossi, gli edifici affacciati sul mare, la vivacità del porto, i suoi pescatori, si ascolta il parlottare dei venditori Mingo una via lastricata, si sbirciano in un luogo vietato ai minori, il lupanare, disinibite pratiche amorose. Finora hanno staccato il biglietto per vivere questa esperienza circa 33mila persone.
Qualcosa di meno fisico, meno carnale, forse più freddo, più volutamente improntato sull`urbanistica, avviene ori line. SuGoogle Eartlr. Dove possiamo volteggiare via video sulla Roma del 320 dopo Cristo, sul Palatino che invece di edifici spezzati in mattoni sfodera edifici immacolati, possiamo volare sull`efficiente acquedotto, aggirarci tra le volte e le absidi della Basilica di Massenzio, tra í condominii attorno al Circo Massimo. Turisti nel passato attraverso il modello a 3D Rome Reborn, è la prima tappa del progetto internazionale che, sulla base di un famoso plastico degli anni 30 conservato all'Eur, vuole mostrare lo sviluppo dai primi insedìamenti intorno al mille avanti Cristo fino al 550 della nostra era. E un progetto molto vasto, come tutti gli interventi in questo campo è collettivo, frutto di più istituti, e lo coordina Bernard Fischer, docente dell`università della Virginia e membro del cda dell`American lnstitut for Roman Culture. Lo differenzia dalle situazioni precedenti una scelta. «gli esseri umani, animali e oggetti in movimento sono stati omessi per una totale carenza di prove evidenti».
Quali che siano le scelte, la materia tira. Almeno le amministrazioni pubbliche locali. Il Comune di Roma ha fatto realizzare al Politecnico di Milano un modello a 31) della Villa delle vilmacce nel parco degli acquedotti e vuole ricreare l`antica città in un museo. Poco tempo fa la Borsa sul turismo archeologico nel Mediterraneo tenuta a Paestum ha selezionato 12 progetti di archeologia virtuale, possibilmente interattivi, spaziando tra un Museo sulla via Flaminia antica e la Valle dei Templi com`era 700 anni prima dì Cristo. Il sogno è vedere come e dove vivevano gli antenati, la loro quotidianità, nel pubblico e nel privato. La tecnologia, sviluppata grazie ai videogiochi.
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