martedì 21 dicembre 2010

Terme di Diocleziano. Con sculture "cosmiche" Cascella riapre il Planetario

Terme di Diocleziano. Con sculture "cosmiche" Cascella riapre il Planetario
Giulia Agostinelli
Libero – Roma 17/12/2010

Con Cascella riapre il Planetario
Chiuso da oltre cinque anni, è di nuovo accessibile al pubblico con l'Aula ottagono

Un edificio dalle mille anime: da terme pubbliche al tempo degli antichi romani, a granaio pontificio; da planetario a cinema d'essai. Dopo varie aperture a singhiozzo e dopo due anni di restauri, da oggi si sono riaperte le porte dell'Aula ottagona delle Terme di Diocleziano. E per l'occasione, lo spazio è stato tirato a lucido e arricchito con l'esposizione di sedici opere firmate dallo scultore Pietro Cascella dal titolo "I segreti del cielo". Grazie a un finanziamento di 300mila euro della Soprintendenza speciale ai beni archeologici, la "Rotunda Diocletiani", quella dove un tempo si andavano a guardare le stelle proiettate da un cannocchiale Zeiss (donato dalla Germania come riparazione parziale dei danni della prima Guerra mondiale) o dove si guardavano film d'essai, torna ad essere un monumento e al tempo stesso uno spazio museale. «Sarà un'apertura stabile», assicura il direttore per la valorizzazione dei beni culturali Mario Resca, il quale spiega che, in accordo con il Comune, è stato deciso di chiudere al traffico la strada che dà sull'entrata dell'Aula per favorire meglio l'ingresso dei visitatori. In soli 400 metri quadri l'Aula racchiude ancora le varie anime che l'hanno attraversata nel corso dei secoli. Sopra la calotta in ghisa del vecchio planetario, richiamato dalle luci blu soffuse che la illuminano, svetta una delle più importanti cupole di Roma, per caratteristiche architettoniche e per il suo stato di conservazione. E qui, fino al 20 marzo prossimo, sono ospitate anche le statue e i bozzetti in marmo e gesso con cui Cascella ha voluto narrare, in una sintesi tra forme simboliche e geometriche, il mistero dei pianeti e della volta celeste. Gli scavi realizzati negli anni novanta hanno poi riportato alla luce i sotterranei ricchi di storia. Al piano di sotto dell'Aula, infatti, convivono tra loro le arcate realizzate nel '600, quando le terme ormai in disuso furono trasformate nei granai del Papa; e i muri in opus reticolatus delle domus del I sec a.C. e dell'epoca Flavia. «Con l'intervento commissariale», spiega Rosanna Friggeri, direttrice del Museo Nazionale Romano, «sono partiti anche dei cantieri che dovrebbero portare all'apertura di due aule e della piscina, per un lavoro di restauro che durerà non meno di un anno e mezzo con un finanziamento di 1,5 milioni».

Nessun commento: