martedì 28 dicembre 2010

Secoli di capolavori d´arte e di storia

Secoli di capolavori d´arte e di storia
FRANCESCA GIULIANI
GIOVEDÌ, 25 NOVEMBRE 2010 la repubblica - Roma

I tesori della celebre residenza nella grande mostra "Dalle collezioni rinascimentali ad ambasciata di Francia"

L´esposizione verrà inaugurata il prossimo 17 dicembre e rimarrà aperta al pubblico fino al 27 aprile 2011

È come una scatola di meraviglie che custodisce integra la storia di una famiglia antica e potente, ambiziosa e amante del bello e della fama. I Farnese, nella loro mirabolante ascesa dalle campagne orvietane al soglio papale, hanno concentrato nel magnifico palazzo che porta il loro nome i segni del prestigio conquistato e distillato il senso della loro fenomenale "dinasty" cinquecentesca. Una mostra, "Palazzo Farnese, Dalle collezioni rinascimentali ad Ambasciata di Francia", ideata dall´ambasciatore di Francia, Jean-Marc de la Sablière e realizzata da Francesco Buranelli con Roberto Cecchi e l´organizzazione di Civita, riporta dal prossimo 17 dicembre e fino al 27 aprile 2011, nei saloni del palazzo centocinquanta opere di quella magnifica collezione che ha dato fasto e lustro alla famiglia negli anni del suo massimo auge. Naturalmente, è il palazzo stesso a far mostra di sé: prima di tutto perché, essendo sede dell´ambasciata di Francia ma anche dell´Ecole française, è normalmente inaccessibile al pubblico, ma soprattutto per il valore di "exemplum" in cui si intrecciano architettura, pittura, scultura, passione per l´antico.
La storia è nota: il primo architetto incaricato della costruzione del palazzo è Antonio da Sangallo il Giovane nel 1514; alla sua morte gli subentra, nel 1546, Michelangelo che ritocca il progetto disegnando il cornicione che si vede ora sulla facciata, aggiungendo il balcone sormontato dallo stemma con i gigli. Dopo la morte di papa Paolo III Farnese sarà il Vignola a prendere in mano la "fabbrica" del palazzo, ultimato sotto la direzione di Giacomo della Porta nel 1589. Un secolo per costruirlo e alcune fra le menti più geniali del Rinacimento per realizzarlo: così il "dado Farnese", come verrà presto ribattezzato per la sua forma austera, diventa cenacolo di artisti, letterati, appassionati d´arte nella Roma di fine Cinquecento, un luogo di grande fascino da ammirare ancora oggi.
Le porte del palazzo si aprono (solo su prenotazione!) ricomponendo le storiche sale degli Imperatori e dei Filosofi, permettendo la promenade sotto le volte affrescate da Taddeo Zuccari e Francesco Salviati per glorificare le origini "romane" della famiglia, esibendo i famosi Daci prigionieri che torneranno ai lati del portone del grande salone grazie ai prestiti del Museo archeologico nazionale di Napoli. Anche lo spettacolare cortile sarà ripopolato "virtualmente" dalle sagome delle statue (inamovibili) dell´Ercole farnese, dell´Ercole latino e del Toro farnese accanto alla statua in porfido di Apollo. Nella galleria nord-est, tornano i disegni preparatori di Annibale Carracci (dal Louvre), le maioliche rinascimentali (dal Castello di Chambord), lo studiolo del museo di Ecouen, gli arazzi (dal Quirinale) e i tanti dipinti, come il ritratto di paolo III di Tiziano, le opere di Sebastiano del Piombo, dei Carracci, di El Greco (da Capodimonte), i busti romani, i ritratti antichi e la preziosa collezione numismatica. Info e prenotazioni al tel. 06-32810 e su www. mostrapalazzofarnese. it o www. civita. it

1 commento:

Anonimo ha detto...

Adriano La Regina parla di"conservazione"?

Lo stesso che abitava da "ABUSIVO" al Palatino?

Lo stesso che riusciva a far appalti strani (a detta del Sen. Vallone) insieme a RITA PARIS della Soprintendenza Archeologica?

Qui i dettagli:
http://www.wikio.it/article/catarci-cartellone-tutela-biglietti-scritti-archeologica-184967734

Non ne possiamo più di questa "CONSERVAZIONE"!

Cordialmente

PIERO IANNELLI