mercoledì 8 dicembre 2010

Il fascino dell´antico nella Roma del ‘700

Il fascino dell´antico nella Roma del ‘700
DOMENICA, 28 NOVEMBRE 2010 LA REPUBBLICA - Roma

La mostra, che verrà inaugurata martedì, proporrà 140 opere provenienti da importanti strutture museali italiane e straniere

Lea Mattarella
«L´unica via per diventare grandi e, se possibile, inimitabili è l´imitazione dell´antico», affermava convinto il teorico del Neoclassicismo Johann Joachim Winckelmann nel 1755. Il luogo dove si poteva, non solo imitare l´antichità, ma anche ispirarsi a questa per orientare il gusto verso una nuova visione del mondo, a quei tempi era l´Italia. E più esattamente Roma, culla di un passato grandioso che andava recuperato come dimora, luogo ideale dello spirito.
La mostra "Roma e l´antico. Realtà e visione nel ‘700", a cura di Carolina Brook e Valter Curzi, che apre al pubblico martedì 30 novembre (fino al 6 marzo, catalogo Skira) nel nuovo spazio espositivo della Fondazione Roma Museo, ricostruisce una città davvero al centro delle vicende dell´arte del tempo. Non c´era artista o studioso o, comunque, uomo di cultura che non considerasse il viaggio nella Città Eterna come essenziale alla sua formazione. Visitare Roma significava ritrovare le proprie radici, la propria memoria. Qui si scavava, si estraevano frammenti di un mondo lontano ma non perduto, che si studiavano, si restauravano, qualche volta si integravano, o magari si falsificavano, perché la richiesta di oggetti antichi era sempre più elevata. Winckelmann, per esempio, era convinto che il più bel dipinto dell´antichità fosse rappresentato da un affresco raffigurante Giove che bacia Ganimede che oggi è in mostra. Solo che è attribuito al suo vero autore, Anton Raphael Mengs il quale, non a caso, proprio per questa sua capacità di recuperare i canoni della classicità, era l´artista più ricercato del suo tempo.
«È giusto inaugurare il nostro nuovo spazio espositivo in un luogo storico come Palazzo Sciarra proprio con una mostra dedicata a Roma», spiega il professor Emmanuele Francesco Maria Emanuele, presidente della Fondazione Roma, istituzione impegnata non solo nelle attività che riguardano arte e cultura, ma anche nell´istruzione, nella ricerca, nel volontariato e nella sanità, con iniziative come l´Hospice dove si assistono i malati di cancro, di Alzheimer e di Sla.
«La nostra attività espositiva - prosegue Emanuele - si articolerà con le mostre dedicate al passato, che si terranno nell´edificio appena aperto, e quelle di arte contemporanea a cui sarà interamente destinata la vecchia sede di Palazzo Cipolla». Le 140 opere, provenienti da importanti musei italiani e stranieri, rivelano un immaginario interamente pervaso dall´amore per l´antico. Dai quadri alle sculture fino agli oggetti, canoni e temi della classicità vengono rivissuti con sicurezza, desiderio di emulazione ma anche con romantica nostalgia. Tuttavia questa non è un´esposizione sul Neoclassicismo. Il percorso tra le sale immerge dentro l´atmosfera di una raccolta d´arte del Settecento, in cui, accanto ai capolavori del passato, dall´Apollo Citaredo all´Erma di Pericle (ritrovata a Tivoli nel 1779), convivono felicemente la perfezione vibrante di David e di Canova, le invenzioni di Piranesi, gli intarsi di marmi colorati, le creazioni ‘capricciose´ di Giovanni Paolo Panini. E anche le copie di affreschi o di statue già allora diventate leggenda.

Nessun commento: