giovedì 11 dicembre 2008

Sicurezza, acqua e resti archeologici parking impossibile sotto il Quirinale

Sicurezza, acqua e resti archeologici parking impossibile sotto il Quirinale
PAOLA NATALICCHIO
L’Unità ediz. Roma, 9 dicembre 2008

Era stato uno dei primi spot promozionali della giunta Alemanno: chiudere il cantiere del parcheggio del Pincio, in nome della tutela dei beni archeologici e della salvaguardia dell'ambiente e del paesaggio. Eppure il nuovo piano parcheggi cittadino, promosso meno di due settimane fa, prevede altri parcheggi ad alto impatto ambientale nel centro storico su cui promette di riesplodere la polemica. Compaiono, infatti, tra gli «interventi prioritari» del I Municipio tutti e cinque i PUP già previsti dal piano precedente, per un totale di 2246 nuovi posti auto.
I due veri nodi caldi, se non bollenti, restano quello del traforo di via Milano, tra via Nazionale e il Quirinale (800 posti), e quello del Galoppatoio di Villa Borghese (con l'allargamento a 700 unità). Sulla possi-
bilità che a ridosso del Quirinale sorga davvero un nuovo PUP interrato lo scetticismo è d'obbligo. Ci sono, infatti, almeno tre ordini di problemi che lasciano molti dubbi sulla reale fattibilità del progetto. La contiguità con il Colle pone, prima di tutto, una questione di sicurezza.
Non sembra strategicamente opportuno, infatti, consentire una tale vicinanza tra una struttura di pubblico accesso e il luogo di residenza della più alta carica dello Stato. C'è poi da valutare la presenza di una vena d'acqua sotterranea tra via del Tritone e il quartiere Esquilino e, quindi, di una configurazione idrogeologica che sembrerebbe inadatta a ulteriori scavi. Ma il problema principale della zona circostante a via Nazionale resta quello archeologico. «Stiamo parlando di un' area estremamente sensibile da questo punto di vista», ricorda il profes-sor Angelo Bottini, Soprintendente per i Beni Archeologici di Roma. «Recenti ricerche prospettive a cura del professor Carandini lasciano addirittura pensare che sotto al Quirinale possa esservi la presenza del Grande Tempio di Quirino. L'ipotesi non è stata ancora verificata con uno scavo. Resta comunque certo che in tutta l'area vi siano resti romani di grande pregio». Il progetto del parcheggio non è ancora giunto in Soprintendenza. «Aspettiamo di vedere le carte, per capire se lo scavo previsto interessa i primi dieci metri di profondità, quelli più coinvolti dal punto di vista storico-artistico», precisa l'archeologo. «Se così fosse, sarà indispensabile far precedere al finanziamento dell'opera studi documentali e indagini conoscitive preliminari». Anche l'allargamento del parcheggio del Galoppatoio (misura compensativa, dopo la chiusura del cantiere del Pincio) promette di riaccendere le polemiche tra Comune e ambientalisti.
«Costruire altri posti auto a ridosso del centro storico aumenterà inevitabilmente il flusso dei mezzi privati. Altro che pedonalizzazione del Tridente. Servono davvero nuovi parcheggi? Il fallimento di quello del Gianicolo parla da solo», denuncia Raniero Maggini, WWF Lazio. Allargare il parcheggio significherà creare nuove griglie d'aria, che potrebbero avere un impatto ambientale su Villa Borghese. «Se le griglie si affacceranno su piazza di Siena o altre zone di pregio ci opporremo», promette Mirella Belvisi di Italia Nostra. E propone: «Chiediamo che i progetti dei nuovi PUP che interessano il centro storico siano resi pubblici e depositati il prima possibile presso il nuovo Urban Center».

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