Via del sale e ville romane per il futuro del turismo
Carlotta De Leo
Corriere della Sera (Roma) 30/04/2009
Setacciare il territorio per selezionare migliori progetti culturali. Con un'affollata riunione pubblica, ieri la Regione Lazio ha aperto la caccia agli interventi di valorizzazione e promozione che, nei prossimi sette anni, riguarderanno i cinque «attrattori culturali»: le ville romane di Tivoli, il Parco archeologico di Vulci (Viterbo), le Mura poligonali nel Frusinate, l´Abbazia di Fossanova (Latina), le vie del Sale nella Sabina.
Per ripartire i 35 milioni del Fondo europeo per lo sviluppo regionale, sono in programma altre cinque audizioni pubbliche. «Eviteremo i bandi di gara - spiega Giulia Rodano, assessore regionale alla Cultura - perchè vogliamo una procedura condivisa con enti locali e aziende private. Entro l’estate emergeranno progetti precisi, valutati in base alla capacità di aggregare più comuni e imprese, di sfruttare le nuove tecnologie e di creare sinergie. I fondi europei rappresentano l'opportunità per trasformare i beni del Lazio in infrastrutture culturali capaci di offrire, in un periodo di crisi, competitivà e occupazione a tutto il sistema».
La durata dei vari progetti dipenderà dagli interventi previsti. In alcuni casi, infatti, sarà necessario anche il restauro del bene artistico. «Cercheremo di coinvolgere i privati - aggiunge la Rodano utilizzando il project financing. Si tratta di una sfida lanciata al mondo delle piccole e medie imprese: deve essere chiaro che valorizzando il territorio si rilancia l'economia». Ne è convinto anche l’assessore Claudio Mancini, assessore regionale al turismo: «La crisi scoraggia i viaggi intercontinentali. Dobbiamo puntare sul turismo nazionale ed europeo con un'offerta basata sulla cultura. Solo così riusciremo a estendere su tutto il Lazio la forza attrattiva di Roma».
Carlotta De Leo
Corriere della Sera (Roma) 30/04/2009
Setacciare il territorio per selezionare migliori progetti culturali. Con un'affollata riunione pubblica, ieri la Regione Lazio ha aperto la caccia agli interventi di valorizzazione e promozione che, nei prossimi sette anni, riguarderanno i cinque «attrattori culturali»: le ville romane di Tivoli, il Parco archeologico di Vulci (Viterbo), le Mura poligonali nel Frusinate, l´Abbazia di Fossanova (Latina), le vie del Sale nella Sabina.
Per ripartire i 35 milioni del Fondo europeo per lo sviluppo regionale, sono in programma altre cinque audizioni pubbliche. «Eviteremo i bandi di gara - spiega Giulia Rodano, assessore regionale alla Cultura - perchè vogliamo una procedura condivisa con enti locali e aziende private. Entro l’estate emergeranno progetti precisi, valutati in base alla capacità di aggregare più comuni e imprese, di sfruttare le nuove tecnologie e di creare sinergie. I fondi europei rappresentano l'opportunità per trasformare i beni del Lazio in infrastrutture culturali capaci di offrire, in un periodo di crisi, competitivà e occupazione a tutto il sistema».
La durata dei vari progetti dipenderà dagli interventi previsti. In alcuni casi, infatti, sarà necessario anche il restauro del bene artistico. «Cercheremo di coinvolgere i privati - aggiunge la Rodano utilizzando il project financing. Si tratta di una sfida lanciata al mondo delle piccole e medie imprese: deve essere chiaro che valorizzando il territorio si rilancia l'economia». Ne è convinto anche l’assessore Claudio Mancini, assessore regionale al turismo: «La crisi scoraggia i viaggi intercontinentali. Dobbiamo puntare sul turismo nazionale ed europeo con un'offerta basata sulla cultura. Solo così riusciremo a estendere su tutto il Lazio la forza attrattiva di Roma».
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