venerdì 9 aprile 2010

"No al cemento nell´Agro Romano"

"No al cemento nell´Agro Romano"
LAURA MARI
MERCOLEDÌ, 07 APRILE 2010 la repubblica - Roma

Domani e il 9 all´Auditorium la conferenza con le archistar: da Piano a Calatrava, da Hadid a Krier

L´appello di Fuksas alla vigilia del summit sull´Urbanistica

Più infrastrutture, maggiori collegamenti tra le periferie e la costruzione di nuovi edifici, senza distruggere l´Agro romano e progettando anche vari tipi di servizi, arredi urbani di qualità e spazi sociali. La ricetta per l´urbanizzazione futura di Roma arriva da Massimiliano Fuksas, una delle archistar che domani e venerdì parteciperanno al convegno organizzato dal Comune all´Auditorium e a cui interverranno anche Renzo Piano, Richard Meier, Zaha Hadid e Santiago Calatrava. Un workshop di due giorni per discutere dei possibili sviluppi del centro e della periferia della Capitale. «E a Roma - annuncia l´architetto Fuksas - mi piacerebbe costruire uno stadio del rock».


"Io Fuksas, archistar contro sogno un grande stadio del rock"
"Il progetto più urgente? Case, ma senza distruggere l´Agro romano"



il futuro di Roma è nello sviluppo delle periferie. Nel potenziamento delle infrastrutture, ma anche nella realizzazione di nuovi edifici intesi come "micro-quartieri", sfruttando gli spazi senza devastare l´Agro romano e costruendo un grande stadio del rock. Sono alcune delle idee che Massimiliano Fuksas, architetto romano di fama internazionale, esporrà domani e venerdì al summit delle archistar organizzato dal Campidoglio all´Auditorium nell´ambito del Progetto Millennium. Un tavolo di confronto convocato dal sindaco Alemanno per discutere della riqualificazione e sviluppo della città storica e delle zone periferiche, a cui parteciperanno, tra gli altri, Renzo Piano, Santiago Calatrava, Zaha Hadid, Richard Meier, Leon Krier, Richard Burdett e Peter Calthorpe.
«Il dato da cui bisogna partire - dice Massimiliano Fuksas - è che nel centro storico vivono solo 127 mila residenti, mentre è nei dintorni, nelle periferie, che vivono ormai oltre due milioni di persone. Questo significa - prosegue Fuksas - che non è più pensabile uno sviluppo radiocentrico della città». Per l´archistar che ha progettato la "Nuvola", il nuovo Palazzo dei Congressi dell´Eur, attualmente in costruzione, è indispensabile «investire sui collegamenti tra periferie, creando nuove linee della metro e dei tram, ma anche realizzando più collegamenti con l´aeroporto di Fiumicino e la stazione Tiburtina dell´Alta Velocità».
Massimiliano Fuksas (che parteciperà al convegno «a titolo gratuito» ed è comunque pronto a «devolvere eventuali compensi alla Fondazione Veronesi») concentrerà poi l´attenzione, sull´emergenza abitativa. «Non è acquistando case dai costruttori che si risolve il problema, né continuando a massacrare l´Agro romano con nuove costruzioni - precisa Fuksas - quei terreni sono stati già sfruttati fin troppo. Bisogna pensare a lungo termine, non secondo i criteri dell´emergenza. È necessario coniugare lo sviluppo urbanistico con quello architettonico, sfruttando i vuoti delle periferie e realizzando, ad esempio a Tor Bella Monaca, dei quartieri che ai palazzi associno adeguati arredi urbani, parchi, biblioteche e negozi». Quindi, il sogno dell´archistar per Roma. «Nella Capitale manca un grande stadio per il rock - dice Massimiliano Fuksas - e vorrei che il Comune mettesse a bando la creazione di uno "Zenit", strutture presenti in molti parti del mondo, dai costi esigui e in grado di ospitare concerti con 12 mila spettatori».

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